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Caro-Far-West-ti-scrivo

Spett.le redazione di FAR WEST - Rai3 - Gent.mo Salvo Sottile

Grazie a prescindere se darete voce a situazioni meritevoli di arrivare alla pubblica attenzione.

Io tra pochi giorni compio 69 anni

Confesso che ho paura a rivolgermi alle autorità per denunciare reati subiti e subendi, non solo contro di me.

Credo che questa sia la vittoria più grande per chi compie reati dall’interno di organizzazioni più o meno segrete, più o meno mafiose, ma sempre apertamente criminali, molti dei quali aventi ruoli apicali nello Stato.

La mia storia

Sono quasi 30 anni che denuncio una, per le modalità con le quali è stata realizzata, attuata e tutt’ora coperta da una coltre di silenzio, incredibile truffa, contro la mia persona e famiglia ma anche contro la sicurezza patrimoniale e, come spiegherò anche fisica, di altre centinaia di persone.

E una truffa che dalle origini, complici Notai, si allarga a macchia d'olio perchè chi aveva il dovere di denunciare una volta messo a conoscenza nei modi di legge ha scelto il silenzio complice al fare il proprio dovere, il buio dei cassetti alla luce che segue gli scandali.

Quindi per il mancato fare il loro dovere di diversi dipendenti dello Stato, in particolare di Notai, questa truffa stà minacciando da quasi 30 anni la sicurezza di chi acquista un immobile nel complesso immobiliare nel quale stato per acquistarlo io, rinuncando a intestarlo per motivi che inizialmente non vennero riconosciuti, ma che poi sentenze definitive hanno accertato del tutto fondati.

Intanto ho subito sentenze contro, minacce, sfratti tramite l'ufficiale giudiziario e la forza pubblica mettendo a rischio la incolumità/integrità della mia famiglia, il tutto portato alle estreme conseguenze di chi ha potuto avere favori da magistrati, notai e avvocati, e che ho dovuto subire mentre sia io che loro eravamo del tutto consapevoli degli abusi che stavano compiendo, e non sò come e a che costo sono riuscito a sopportarlo.

Certo non è stata una "passeggiata" e non ho ancora metabolizzato che lo Stato può essere usato (e può lasciarsi usare da alcuni, per compiere e coprire i propri reati.

Quando avevo 39 anni, con mia moglie, dopo aver venduto la ns unica casa a Napoli, prenotammo un immobile in costruzione in un paese della provincia, per andarci ad abitare coi ns 3 figli in un contesto residenziale moderno, con più agi personali e un giardino privato per i loro giochi.

In un arco di 18 mesi  dal 22 luglio 1993 al 16.12.1994, stipulato il preliminare di compravendita (alla firma de quale versammo caparre e acconti prezzo) ci  trasferimmo nella nuova casa, intestando le utenze e mandando i bambini alle nuove scuole, non avevamo ancora intestato l'immobile perchè la società ci disse che stava completando i documenti ma mai avremmo potuto sospettare che tutto stava procedendo in totale violazione alle autorizzazioni edilizie ed in totale illegittimità perchè:

A) sia gli originari proprietari del suolo che i costruttori erano pubblicamente noti e (fino ad allora) di buonissima nomea.

B) la costruzione fu lasciata iniziare e completarsi (scoprimmo solo dopo in totale illegalità) in un'area a ridosso del centro, senza che nessuno dei responsabili del territorio eccepisse niente (scoprii dopo a mie spese tantissime complicità, nessuna delle quali tutt'ora punita.

Ripensando oggi i fatti, ora che sulla vicenda ci sono sentenze irrevocabili ai più alti livelli della giustizia italiana, era (e da quanto espongo nella presente scoprirete che lo è ancora) una situazione che ricalcava del tutto la trama del film “Mani sulla città” dal maestro regista Francesco Rosi ambientato nella Napoli negli anni '60, col quale denunciò la modalità da FAR WEST con le quali le amministrazioni comunali dell'epoca favorirono (e molte favoriscono tutt'ora) lo scempio del territorio.

Ma il FAR WEST - ed è per quanto stò ancora subendo che, vista la Vs pubblicità. scrivo al vs programma - iniziò per me ed i miei quando per formalizzare il rogito ci recammo dal notaio scelto dalla società già in preliminare per farci intestare limmobile, sottoscrizione che dovemmo rifiutare perché il notaio si rivelò complice dei costruttori e, oltre i soldi truffati fino allora, voleva farci anche indebitare per un ingente importo con una banca a fronte di un immobile che poteva venirci sequestrato in ogni momento.

Ed il fatto che non siano stati sequestrati ancora per le tante complicità che finora hanno protetto i costruttori e chi finora li ha intestati non preclude possano esserlo in ogni momento se un magistrato onesto e che non si fà vietare di metterci il naso, si interessa alla questione.

Rifiutato l'acquisto dal notaio ed avute le prime certezze documentali a nulla valse tentare un arbitrato per farci restituire i nostri soldi perché il ns legale si vendette alla controparte.

A nulla valse in seguito rivolgerci alla giustizia civile perché il giudice del primo grado, dichiarando spudoratamente il falso nella sentenza sulla portata probatoria di un documento essenziale ai fini della decisione, attribuì la ragione alla ns controparte, autorizzandola anche ad agire immediatamente contro di noi per sottrarci, dopo i soldi che ci avevano truffato, anche il possesso dell’immobile, nel quale eravamo restati ad abitare come pegno per venire risarciti.

A nulla valse nel 2004 spiegare e documentare ai Carabinieri e all’Ufficiale giudiziario che ci imposero manu militari di lasciare l’immobile che stavano aiutando dei truffatori/estorsori a completare il loro reato, in quanto la sentenza in base alla quale ci stavano privando del possesso materiale dell’immobile era stata illegalmente ottenuta grazie alla decisione sbagliata del giudice.

A nulla valse fare appello in secondo grado perché la prima decisione della Corte di Appello di Napoli, a mio giudizio anche questa pilotata, fu erroneamente a noi contraria.

A nulla valse, mentre portavamo avanti la battaglia in sede civile per farci restituire il maltolto, informare le autorità cittadine e, a seguito di riscontri positivi, chiederne l’intervento a tutela nostra e degli altri residenti (l’intero complesso era risultato essere stato realizzato su suoni inidonei a ricevere una massiccia edificazione, realizzando anche volumetrie abusive oltre i limiti condonabili e senza fare i collaudi delle strutture in cemento armato per cui chi ci vive tutt’ora vive in edifici a rischio crollo).

-        - L’amministrazione, dopo avere riscontrato gli abusi e l’appropriazione di aree del demanio per uso e commercio privato non si  adoperò e non si è adoperata ancora per i ripristino della legalità sul territorio di sua competenza, nel 2018, benchè impossibili da autorizzare, ha autorizzato delle sanatorie sugli edifici -

A nulla valse dal 2004, tramite i Carabinieri locali prima e la Guardia di Finanza poi, depositare degli esposti, denunce e querele dalle quali nacquero dei procedimenti penali a Napoli e a Nola, successivamente archiviati dai rispettivi P.M. nonostante i riscontri positivi che tutto quanto ho da sempre denunciato e pedissequamente documentato corrispondeva al vero. I reati c'erano ma gli autori non sono stati mai perseguiti, anzi, favoriti a sfuggire alla giustizia.

A nulla valse denunciare il Notaio alla Autorità Giudiziaria prima e al Notariato poi (su questo ritornerò in ultimo per uno strascico della vicenda che attualmente pende davanti alla Corte di Appello di Napoli.

Dal P.M. di Napoli il procedimento fù archiviato nonostante che il tecnico comunale, aveva dichiarato nel verbale che effettivamente erano state sottratte delle aree del demanio per scopi privati (un’area di queste era ricompresa nel giardino privato che avrebbero voluto farmi intestare e il cui commercio E VIETATO DALLA LEGGE per cui il P.M. avrebbe dovuto arrestare il notaio che lo aveva consentito nel mio e in altre decine di casi all’interno di quel complesso immobiliare e poi i costruttori).

A nulla valse rivolgermi all’allora capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli raccontando della stranezza di questa archiviazione, il quale accompagnandomi alla porta dopo aver salutato mia moglie e il mio legale nel suo ufficio in Procura, stingendomi la mano mi sussurrò in un’orecchio “ma voi non avete paura?” e non è stato il solo Capo di una Procura della Repubblica a farmi sentire minacciato con modalità mafioso in un ufficio dello Stato.

Lo stesso mi avvenne presso la caserma di Castelcisterna, presso il comando provinciale dei Carabinieri ad opera di un allora Comandante (o facente funzioni, che si preoccupò di fari capire che le mie attività di protesta pubblica davano fastidio a troppi magistrati "State attento" mi disse...

Come se avessi dovuto temere conseguenze personali dall’avere esposto quanto di illegale mi stava accadendo anche ad opera di chi avrebbe dovuto invece tutelarmi.

A nulla valse nel 2007 denunciare il giudice del 1° grado per falso nella sentenza che aveva aperto le porte alla realizzazione della estorsione ai danni miei e di mia moglie in precedenza condotta a buon fine dai legali della nostra controparte. Con fare mafioso presso la Procura d Napoli la rubricarono “contro ignoti” ma, nonostante ciò la mandarono a Roma perché contro un magistrato, e a Roma fu tenuta ferma 3 anni da un noto allora Procuratore Aggiunto, poi dopo le mie insistenze fecero un processo farsa prosciogliendo il giudice da me accusato su un capo d accura diverso da quello che gli avevo contestato.

A nulla valse denunciare questo accadimento alla Procura di Perugia.

Contro quel giudice non si è messo nessun altro magistrato.

A nulla valse portare la vicenda all’attenzione dell’allora capo dell’A.N.M. Palamara (che poi abbiamo visto che fine ha fatto);

A nulla valse portarla a conoscenza del futuro primo responsabile dell’ANAC, mio concittadino e vicino di casa, cui certo non avevo esposto i fatti per avere trattamenti di favore o altri magistrati con pubblica notorietà.

A nulla è valso fin’ora portarla a conoscenza dei principali programmi delle reti nazionali, mentre quelle private, e anche giornali di tiratura nazionale qualche soddisfazione l’anno data.

A nulla è valso, anzi al contrario mi hanno denunciato per diffamazione anche se quanto da me affermato è de tutto rispondente al vero, dei vertici del notariato locale e nazionale.

A nulla è valso fin’ora denunciare ai fini del ripristino della legalità sul territorio, nel mercato immobiliare e nel notariato, anche dopo che le cose dal punto di vista giuridico e amministrativo cominciarono a cambiare:

La Suprema Corte di Cassazione il 2 marzo 2011 riconobbe fondati tutti i nostri motivi originari di ricorso alla giustizia e ci rinviò alla Corte di Appello presso il Tribunale di Napoli affinché un nuovo giudizio annullasse le due sentenze precedenti e, attribuite correttamente le spese di giudizio ci venisse riconosciuto anche il diritto al risarcimento delle caparre, acconti e spese di giustizia.

Sentenza, poi divenuta definitiva alla quale la corte di Appello di Napoli è arrivato nel 2020.

Troppo tardi per farci materialmente pagare dalla venditrice, che intanto, altrettanto illegalmente, in ciò favorita da avvocati, giudici, P.M. e Notai complici, ha avuto tutto il tempo di distrarre i suoi beni, facendoli girare per paradisi fiscali prima di rientrare in Italia all’interno di un TRUS milionario in euro intestato ai figli dei titolari.

Altra nota positiva è che il Giudice che ha dovuto decidere su una querela della Amministrazione comunale da me pubblicamente dichiarata per 30 anni (e tutt’ora) responsabile di non ripristinare la legalità e la sicurezza dei cittadini sul proprio territorio nonostante non può dirsi da decenni all’oscuro dei reati ha deciso per la mia piena assoluzione perché, avendo documentato di avere sempre detto il vero, il fatto non costituisce reato.

Tutt’oggi sono in attesa che la Corte di Appello di Napoli convochi l’udienza del processo contro di me “per diffamazione” voluto da un ex Presidente del Consiglio Notarile di Napoli, Torre Annunziata e Nola.

Mi ha accusato che avrei diffamato lui e l’Autortà dello Stato costituita in collegio perché che in varie pubblicazioni lo denunciai non avere fatto il suo dovere di Pubblico Ufficiale, trasmettendo al CO.RE.DI. regionale della Campania gli atti da me depositati per documentare reati in corso presso le istituzioni locali e nazionali attraverso l’impiego illecito di atti illegalmente autorizzati da un suo collega Notaio criminale per indurre in errore giudici e PM nei procedimenti da noi aditi per il ristoro dei danni da noi subiti.

Così questo notaio, che già adesso ha un ruolo presso il Notariato nazionale, ha provato e stà provando a far tacere me sui reati suoi e di un collega, per effetto dei quali centinaia di appartamenti che non sarebbero mai dovuti essere immessi nei circuiti immobiliari legali vengono tutt’ora compravenduti, stà usando la giustizia per minacciarmi di andare in carcere se insisto a denunciare.

Fatto possibile perchè il giudice di primo grado a Nola, con una decisione contraria a quella del Pubblico Ministero che persino con veemenza aveva più volte chiesto che dovevo essere assolto (ci sono i verbali e le registrazioni audio) mi ha condannato, quindi se questo notaio non viene fermato è probabile che io venga infine arrestato.

Chissà se oggi a Napoli sotto la guida del Dott. Nicola Gratteri, qualche magistrato della Procura ci volesse mettere il naso, sarebbero cazzi amari per tanti.

E’ questo il FAR WEST del quale volete parlare?

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